Dal 2007, e per la prima volta in Italia, il movimento
indipendente delle donne ha instaurato un rapporto con una Questura allo scopo
di affrontare uno degli ostacoli critici all’uscita delle donne dalle
situazioni di violenza sessuata: la difficoltà di denunciare.
La presunta reticenza delle vittime nello sporgere
formale denuncia nei confronti degli aggressori, violentatori, molestatori, si
conuiga, andando indietro ieri più di oggi, spesso con la disinformazione delle vittime stesse e
l’impreparazione nelle forze dell’ordine e degli operatori sanitari.
La
sottovalutazione, specie, delle violenze in famiglia, la tendenza a far leva
sull’affettività delle vittime nei confronti degli offenders/partners,
l’enfatizzazione delle possibili conseguenze negative nei confronti della
stessa donna che denuncia, sono frutto di un condizionamento ambientale molto
duro da estirpare. E il complesso di questi fattori riguarda, non di rado,
anche chi ha il compito primo: accogliere la denuncia
Lo strumento semplice delle Bacheche Rosa consiste in
un cartello informativo, che rende visibile il fatto di aver subito un reato
punibile a norma di legge, che lo qualifica e dà l’immediato riferimento alla
rete volontaria e istituzionale per il sostegno alla vittima.
A Napoli, dal 2007 ad oggi le denunce sono cresciute,
la formazione e la preparazione delle forze di PS si è adeguata allo standard
richiesto per il contrasto alle violenze possibile in Italia. Grazie anche ad
un accordo libero e paritario tra femministe e Questura: le Bacheche Rosa in
ogni Commissariato.
A Napoli dal 2005 e progressivamente in tutta Italia, è
avvenuto che il movimento delle donne spingesse a far sì che quella che veniva
nominata come “questione privata”, venisse avvertita un problema politico e sociale.
Sono cambiate le cittadine, non la politica: la
reiterazione indisturbata delle violenze e del femminicidio corrisponde il
definanziamento delle strutture preposte all’antiviolenza. Le donne, invece, lavorano a sostegno delle
vittime gratutitamente, e a dispetto di tutto,
con maggior detererminazione: il rinnovo dell’impegno con l’ampliamento
dei punti di sostegno riportati nelle bacheche rosa ne è la conferma.
Per il cartello Antiviolenza delle donne Napoletane
( Stefania
Cantatore e Clara Pappalardo)